BCC Campania Centro, Pierri ai dipendenti: “Noi dalla vostra parte. I numeri parlano chiaro”

Il candidato Presidente della lista IN.CON.TRA. Il Futuro, Rodolfo Pierri, ha inviato una mail ai dipendenti di Banca Campania Centro per chiarire alcune affermazioni circolate internamente. Nessun attacco al personale, ha spiegato, ma un’analisi puntuale dei numeri e delle responsabilità della governance uscente. Di seguito il testo integrale.


Buongiorno.

Vi invito a leggere, al di fuori dell’orario di lavoro, il breve commento sui pessimi risultati del bilancio 2024, consultabile al link https://www.listabcccampaniacentro.it/bilancio-2024-bcc-campania-centro-continua-ad-arretrare/, e le seguenti considerazioni.

Nonostante i miei precedenti inviti a leggere i dati, pubblici, messi a disposizione sul nostro sito web e a valutarli oggettivamente, ho saputo che qualche dipendente della Banca continua a dire – evidentemente perché non ha letto i “numeri” – che la mia lista ed io staremmo “infangando” la Banca e criticando il personale.

Niente di più falso!

Non ho mai – né l’ha mai fatto qualche candidato o sostenitore della nostra lista – accusato il personale di essere responsabile degli scadentissimi risultati aziendali; anzi, ho sempre elogiato lo spirito di servizio e ho manifestato solidarietà ai dipendenti per aver dovuto subire scelte ed omissioni organizzative del presidente e degli amministratori uscenti.

Ed invero, non è certo colpa del personale se:

  • gli amministratori uscenti hanno chiuso 8 sportelli (e deliberato di chiudere il 9°) da giugno 2020 a fine 2024;
  • gli amministratori uscenti hanno trasferito 2 sportelli in località “sature” dal punto di vista bancario, che quindi nulla hanno aggiunto alla produttività aziendale (basti pensare che in 9 mesi, da metà febbraio al 15 novembre 2024, a Mercato San Severino sono stati “reclutati” appena 6 soci e i “numeri” della filiale sono di sicuro proporzionali;
  • gli amministratori uscenti hanno attuato una politica organizzativa volta a depotenziare le filiali, quasi tutte private di funzioni in grado di aumentarne la produttività (sportelli con 1/2 addetti, compreso il preposto; eccessiva burocratizzazione delle attività; mancata formazione del personale per aumentare la spinta commerciale, spesso impedita anche da eccessive incombenze amministrative a carico degli stessi dipendenti; ecc.);
  • gli amministratori uscenti hanno esternalizzato servizi (come, ad esempio, la lavorazione degli anticipi e la gestione delle tesorerie degli enti) che stanno avendo pesanti ripercussioni sui rapporti con la clientela, sempre meno soddisfatta delle prestazioni ricevute;
  • gli amministratori uscenti hanno praticato politiche stipendiali penalizzanti per il personale di grado intermedio e di base;
  • gli amministratori uscenti hanno, soprattutto, approvato condizioni contrattuali (tassi, commissioni, spese) del tutto fuori mercato, con la conseguente impossibilità di attrarre nuova clientela e di conservare quella in essere, che quando può preferisce rivolgersi alla concorrenza (in particolare, di altre BCC).

Mi fermerei qui, anche se l’elenco è molto più nutrito, ma non posso non ricordare le parole del presidente uscente sul numero di dipendenti “acquisiti” dalle fusioni (e sapete bene che io non ne ho mai parlato) o sui dati sulla produttività del personale, di cui hanno parlato il presidente e gli amministratori uscenti in una conferenza stampa e nel susseguente comunicato stampa. Per non dire, poi, delle assunzioni (e dei relativi metodi di reclutamento) durante questi ultimi 5 anni: ma se, come ha detto il presidente uscente, bisognava “assorbire” il personale derivante dalle fusioni, perché si è continuato e si continua ad assumere?

Per riequilibrare il rapporto tra costi operativi (che comprendono anche le spese per il personale) e il margine di intermediazione (cost-income) non si devono ridurre solo le spese eccessive e quelle slegate alla gestione principale, ma bisogna anche aumentare significativamente i volumi di raccolta (diretta e indiretta) e, soprattutto, degli impieghi profittevoli, ma questo è impossibile se si chiudono e si depotenziano gli sportelli, se gli assetti organizzativi ed operativi sono inadeguati e, principalmente, se le condizioni contrattuali praticate risultano del tutto fuori mercato: tutto questo è solo colpa degli amministratori uscenti!

Di tutto questo i dipendenti sono vittime, se solo si considera che nel 2020 (dati di bilancio 2019) l’importo totale del Premio di Rendimento di Banca Campania Centro fu (come lo era da anni) il più elevato tra le BCC campane, mentre – come risulta dai “numeri” consultabili sul sito www.listabcccampaniacentro.it) – nel 2024 (dati bilancio 2023) è stato praticamente il più basso, e il bilancio 2024 fa ritenere che anche quest’anno sarà la stessa cosa.

Dunque, se qualcuno vi dice che gli amministratori uscenti hanno operato bene negli ultimi 5 anni, non gli credete: i numeri dicono il contrario!

In conclusione, i candidati della mia lista ed io non stiamo “infangando” la Banca, ma stiamo solo dicendo come stanno le cose, affinché tutti siano consapevoli. Se poi questo fosse “fango”, il fango non l’avremmo prodotto noi, ma gli amministratori uscenti, che invece continuano a fare solo proclami propagandistici fondati sul nulla, mentre la verità è quella che viene dalla comparazione dei dati della nostra Banca con quelli delle consorelle, che hanno dimostrato cosa si poteva (e si doveva) fare.

Poiché i dati sono veri, anzi sacrosanti, chi “infanga” la Banca, chi opera “contro” di essa sono gli amministratori uscenti, non certo noi, che, al contrario, abbiamo a cuore le sorti della Banca e del personale, come risulta dalle misure del nostro programma, consultabile sul sito www.listabcccampaniacentro.itnoi abbiamo le idee chiare per salvare la Banca!

Queste sono alcune delle ragioni per cui il presidente uscente non accetta il confronto con me! Siamo purtroppo costretti a parlarne sul nostro sito, sui giornali, in TV perché il presidente uscente rifiuta il confronto con me dinanzi al personale e ai soci!

Con i migliori saluti.

Rodolfo Pierri

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