Lo avevamo detto, senza giri di parole, durante la fase che ha preceduto il rinnovo del C.d.A. della BCC Campania Centro: i segnali di deterioramento c’erano tutti. Siamo stati però accusati di allarmismo, di essere “di parte”, di voler destabilizzare. Oggi, intanto, sono i numeri – freddi, oggettivi e inconfutabili – a parlare per noi.
Dal 2° agli ultimi posti in Campania: un tonfo che non può passare inosservato
Nell’edizione 2025 dell’Atlante delle Banche pubblicato lo scorso 14 maggio da Milano Finanza (v. sotto), da sempre osservatore delle dinamiche del settore bancario italiano, la BCC Campania Centro scivola miseramente all’ultimo posto delle BCC della Campania per l’indice di redditività e al 7° posto tra le banche regionali secondo l’MF Index. Una caduta verticale che sintetizza perfettamente le nostre preoccupazioni espresse negli ultimi mesi: un peggioramento strutturale nei fondamentali, non un semplice passaggio a vuoto.
I dati del bilancio 2023, su cui si basa questa nuova classifica, parlano chiaro: redditività in calo, peggioramento degli indici di efficienza, segnali di criticità nella gestione del credito. Tutti elementi che avevamo segnalato con precisione, e che oggi vengono confermati da una fonte terza e imparziale.
Quando la critica informata diventa profezia
Durante la nostra campagna abbiamo messo in guardia i Soci e il territorio: una governance autoreferenziale, chiusa al confronto, porta a un progressivo indebolimento della banca. Non era una posizione ideologica, ma il frutto di un’analisi attenta e documentata dei numeri, dei trend e delle scelte strategiche.
Le reazioni sono state a dir poco scomposte: accuse, tentativi di delegittimazione, retorica dell’“attacco alla banca”. Oggi quella retorica si scontra con un fatto semplice: avevamo ragione, e da vendere.
E ora? Serve un cambio di passo
Non ci rallegriamo di questo risultato. Anzi: ci preoccupa profondamente, visto che i dati del 2024 sono anche peggio. Perché la BCC Campania Centro è un patrimonio del territorio, che merita una guida capace, trasparente e lungimirante. Il tracollo nelle classifiche non è solo una ferita d’orgoglio: è un segnale di serio rischio per la solidità futura dell’Istituto, per la fiducia dei Soci, e per la capacità della Banca di sostenere Famiglie e Imprese.
Ai Soci, ai Dipendenti, ai Clienti: pretendiamo di più
Queste classifiche devono essere un campanello d’allarme per tutti. Non si può derubricare la critica come attacco personale. Le parole pronunciate in condizione di isolamento non bastano: servono trasparenza, responsabilità e un confronto vero, senza filtri e senza paure.
Perché la Banca è dei Soci. E i Soci hanno diritto di pretendere e conoscere la verità.